Agriturismo sulla Costiera Amalfitana "Il Castagno"

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Agriturismo sulla Costiera Amalfitana

  

Benvenuti nel sito ufficiale de Il Castagno, Agriturismo sulla Costiera Amalfitana.

Informazioni generali: I corsi d'acqua, che scorrono per lunghi tratti profondamente incassati fra i vari gruppi montuosi, sono alimentati da abbondanti sorgenti, anche di origine carsica (il Sele, per es.); i maggiori fiumi sono il Volturno col suo affluente Calore e il Sele con gli affluenti Calore Lucano e Tanagro; in Campania hanno poi la loro sorgente alcuni fiumi che si gettano nell'Adriatico, come l'Ofanto. Complessivamente, oltre metà della superficie della Campania rientra nei bacini del Volturno e del Sele. Il clima della Campania è molto mite: si registrano medie di 17 ºC sulle coste e valori più bassi nelle zone interne elevate: a Benevento (135 m), 14 ºC, a Montevergine (1.270 m), 8 ºC. Le precipitazioni annue possono raggiungere i 2.000 mm sui rilievi, mentre oscillano fra gli 800 e i 1.000 mm lungo le coste. La vegetazione presenta varie fasce altimetriche: macchia fino a 400 m, querce e castagni fino a 1.000 m, faggi (altrove pini o abeti) fino a 1.600 m e infine pascoli.

La Campania fu primitivamente abitata dagli Ausoni (Aurunci) e dagli Opici, poi, verso l'VIII sec. a.C., le coste furono colonizzate dai Greci, che fondarono Cuma, e, nel VI sec., le zone interne furono occupate dagli Etruschi, che costituirono una lega di dodici città con a capo Capua. Abbattuto il dominio etrusco per opera soprattutto di Cuma (524 e 474 a.C.), nella seconda metà del V sec. a.C. iniziò l'invasione, dalle montagne verso il mare, dei Sanniti. Capua (440 circa) e Cuma (425 circa) furono conquistate e gli invasori imposero il loro linguaggio alla popolazione indigena, mescolandosi in parte con essa. Da siffatta fusione derivò la nuova popolazione della pianura campana, quella degli Osci, con una fisionomia ben distinta da quella dei Sanniti, tanto che, quando costoro in una seconda ondata mossero dalle loro montagne per invadere la Campania, Capua si rivolse per aiuti a Roma (343 a.C.). Da qui l'origine delle tre guerre sannitiche (343-290 a.C.), il cui esito fu l'occupazione di tutta la regione sia interna sia costiera da parte dei Romani, che vi fondarono parecchie colonie (Cales, Suessa, Literno, Pozzuoli, ecc.) e l'introdussero nell'ambito della loro egemonia. Tranne la grave defezione di Capua e di alcune città minori, che si allearono ad Annibale nella seconda guerra punica, e la partecipazione, sia pure limitata, alla rivolta dei soci italici, la Campania accolse l'ordine nuovo creato da Roma e, avutane la cittadinanza, subì un profondo processo di romanizzazione, conservando però caratteri greci in alcuni centri, come Napoli e Pompei. Per le sue bellezze naturali, per la mitezza del clima e la fertilità del suolo fu considerata come la regione della penisola più ricca di beni della fortuna (Campania felix): le sue coste offrivano posti incantevoli per la villeggiatura dei ricchi signori; il suolo forniva grano e miglio di rendimento maggiore che nel Lazio e produceva inoltre in abbondanza olio, frutta, legumi, vini prelibati come il falerno, e rose che servivano per la preparazione dei famosi profumi di Capua.

Dopo aver fatto parte con il Lazio, nella divisione augustea, della prima regione d'Italia, la Campania divenne sotto Diocleziano una provincia a sé, mantenendo la sua unità anche sotto gli Ostrogoti e i Bizantini. Sottoposta da Giustiniano all'autorità civile di un giudice e militare di un duca, coll'occupazione longobarda di Benevento (570 circa) vide spezzata la propria unità territoriale: costituitosi il ducato, poi principato indipendente (758), di Benevento, questo comprese dapprima Capua e Salerno, che nell'840 divennero esse pure sedi di principati longobardi del tutto autonomi. All'Impero rimasero, praticamente solo di nome, Napoli e la regione costiera centrale; più a sud, Amalfi, arricchitasi coi traffici marittimi svolti da un'assai numerosa flotta, riuscì nei secc. IX -XI a ordinarsi in fiorente ducato indipendente sia dai Bizantini sia dai Longobardi.

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